Firenze, 7 marzo 2022

Istanza ai parlamentari e agli europarlamentari per creare la pace, evitando un disastro economico

Sicuramente non filorusso l’articolo “Default russo e sindrome Evergrande: aspettando Godot, affonderà l’Europa? Default russo e sindrome Evergrande: aspettando Godot, affonderà l’Europa? (money.it)” evidenzia il costo che stiamo subendo e subiremo in Europa, in particolare l’Italia, per sostenere il Presidente dell’Ucraina che non ha accettato la demilitarizzazione per garantire la sicurezza ai russi.

Non solo, ha impegnato l’Italia a sostenere detto Presidente che ha l’unico scopo di attivare una guerra tra la NATO e la Russia, infatti ha chiesto alla NATO di attivare una NO FLY ZONE, trasformando il conflitto locale in una vera guerra. Richiesta che la NATO ha respinto visto che i russi avrebbero risposto con i loro missili e i loro aerei.

Per quanto sopra, non è accettabile che il Governo Draghi mantenga uno STATO DI EMERGENZA per l’Ucraina, partecipando ad attivare sanzioni contro la Russia (che, come un boomerang, ci tornano indietro aumentando il nostro attuale disastro economico dovuto alla gestione della pandemia) e spendendo milioni di euro per inviare armi nel conflitto ucraino invece di utilizzarli per sostenere i disoccupati e gli imprenditori italiani.

La soluzione al conflitto in Ucraina può partire dall’Italia se il Governo revoca lo STATO DI EMERGENZA per l’Ucraina, chiedendo a RUSSIA, NATO, USA, UCRAINA che firmino un trattato antimissili e la demilitarizzazione delle nazioni ex-PATTO DI VARSAVIA.

APPELLO AI CITTADINI

Anche uno può fare la differenza, quindi:

  • sollecita via mail i parlamentari (aprendowww.insiemeinazione.com trovi le loro mail e/o le loro PEC);
  • rilancia i documenti a quanti hai in rubrica mail e nei social;
  • inFORMA sempre con il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà, facendo propri i seguenti motti:per aspera ad astra (attraverso le asperità sino alle stelle) e vitam impendere vero (dedicare la vita alla verità)

A leggerti, Pier Luigi Ciolli

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