Firenze, 13 marzo 2022
Istanza ai parlamentari per la trasparenza sulle spese che dobbiamo pagare per accogliere i profughi, evitando discriminazioni tra essere umani.
Onorevole, come leggiamo nel Comunicato ADUC qui riprodotto, il Consiglio dell’Unione Europea ha già preso i primi provvedimenti dimostrando con i fatti che esistono esseri umani di serie A ed esseri umani di serie B. Infatti, respingiamo e respingeremo i profughi dalle guerre (attualmente più di 100 nel mondo) ma dovremmo accogliere i profughi dalla Ucraina, pagandone le spese. La UE prende provvedimenti ma il nostro Governo evitano di spiegare quali sono e saranno le spese per accogliere i milioni di profughi dall’Ucraina. Dati che ci sono dovuti perché sappiamo che quando l’Unione Europea stanzia dei fondi, detti fondi sono costituiti dalle nazioni che ne fanno parte (Italia compresa) sia attivando prelievi forzosi da parte della BCE sui conti correnti bancari esistenti nelle nazioni che ne fanno parte (Italia compresa), con percentuali di prelievo che aumentano di continuo e che ignora la maggior parte dei cittadini.
Visto che il Governo ripete continuamente che dobbiamo sanare il debito pubblico (però nessun governo ha mai inserito in internet l’elenco di chi esattamente ci ha prestato i soldi, quanti soldi ci ha prestato, quanto abbiamo già pagato di interessi e quanto dobbiamo ancora pagare) perché lo stesso Governo spende i nostri soldi per acquistare armi, partecipare a sanzioni contro la Russia danneggiando gravemente le imprese italiane e mettendoci a rischio di trovarci senza gas, si presta ad accogliere profughi eccetera, con spese che aumentano il debito pubblico che noi dovremo pagare e i nostri figlie e nipoti dovranno pagare? Dette spese non possono essere caricate addosso a una nazione come la nostra che sta subendo una micidiale pandemia, che ha 5 milioni di italiani sotto la soglia di povertà, dove oltre 1 milioni di cittadini non trovano lavoro e centinaia di migliaia saranno a breve licenziati, dove i prezzi dei carburanti sono alle stelle con conseguente blocco del trasporto merci e delle attività dei pescherecci perché non possono lavorare in perdita. Non solo, ma i costi carburanti ridurranno gli spostamenti per turismo colpendo ancora un settore già devastato dalla gestione della pandemia.
Per farci dimenticare la grave situazione in cui versa la nazione, sulle televisioni a “rete unificate” lo scorrere di immagini e interviste sui drammi del conflitto ucraino per far leva sui sentimenti evitando la realtà e per creare odio verso un nemico (ieri l’IRAK, l’IRAN, la CINA e oggi la RUSSIA dimenticando che desidera come altri grandi nazioni la sicurezza per i russi della Crimea e del Donbasa, sicurezza firmando trattati per i disarmi, zone demilitarizzate ai suoi confini ), evitando di far scorrere le immagini dei drammi che si consumano ogni giorno nelle altre 100 guerre in atto nel mondo, delle quotidiane torture e uccisioni (evitando di ricordare una UE e i governi italiani che non sono riusciti nemmeno a rendere giustizia a Regeni quando sarebbe bastato attivare una sanzione contro l’Egitto: impedire l’arrivo dei turisti dalla Unione Europea), delle privazioni dei diritti per le donne e via dicendo.
Non solo, non sollecitano il Governo, riguardo ai centri di accoglienza per i rifugiati e richiedenti asilo (come si legge aprendo Centri d’Italia e la mappatura dell’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati (openpolis.it), che noi paghiamo ma non abbiamo diritto a conoscere i dati sulla gestione economico-finanziaria di detti centri, inficiando la possibilità di sciogliere alcuni aspetti essenziali,
necessari alla realizzazione di una piena trasparenza del sistema dell’accoglienza in Italia. Infatti, mettere a disposizione dei cittadini i dati di gestione delle singole strutture permetterebbe di avere un quadro economico del fenomeno, con tutte le valutazioni conseguenti.
Concludendo, da cittadini, non potendo e non volendo soggiacere al CREDERE OBBEDIRE E PAGARE, le chiediamo di intervenire affinché CHIEDA SUBITO:
- al Governo di revocare lo STATO DI EMERGENZA e non acquistare e inviare aiuti militari in Ucraina, utilizzando i milioni di euro per aiutare disoccupati e imprenditori;
- alla RAI (televisione di Stato che finanziamo con l’imposta sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive) di evitare un’informazione a senso unico, predisponendo affinché durante i telegiornali siano intervistati anche ospiti con posizioni e informazioni diverse, lasciando loro il tempo di illustrarle senza essere interrotti dal conduttore;
- agli USA, alla NATO, alla RUSSIA, alla UE e alle nazioni europee non comprese nella UE di incontrarsi per firmare un patto, ricalcando quello firmato da USA e URSS il 26 maggio 1972, per una denuclearizzazione e demilitarizzazione, cominciando dalle nazioni ex-PATTO DI VARSAVIA, evitando il dramma dei rifugiati.
Grazie per l’attenzione e a leggerla, Pier Luigi Ciolli
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7 marzo 2022
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
Da: ADUC – Associazione Diritti Utenti e Consumatori <comunicati@aduc.it>
Oggetto: Crisi Ucraina. L’Italia conceda subito permessi di soggiorno https://www.aduc.it/articolo/crisi+ucraina+italia+conceda+subito+permessi_34120.php
Sul destino delle persone che fuggono dalla guerra in Ucraina in Italia, l’unico provvedimento preso finora dal Governo italiano è il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 febbraio 2022, che dispone che i cittadini ucraini vengano ospitati nei CAS (i cui posti sono stati incrementati di 13.000 unità) anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale. Poi ci sono proposte naif, per usare un eufemismo, come quella del Ministro del Turismo Garavaglia che venerdì scorso ha suggerito l’estensione agli ucraini, in deroga, del decreto flussi 2021, i cui termini di presentazione delle domande chiuderanno il 17 marzo 2022. Naif perchè formulata da chi, probabilmente, non è a conoscenza di quanto lunghe, sfiancanti e incerte siano le procedure relative agli ingressi tramite decreto flussi o emersione. Per fare solo un esempio, la procedura di regolarizzazione – fallimentare – avviata nel 2020 non è ancora conclusa: tempi assolutamente incompatibili con l’emergenza. Un articolo pubblicato oggi sul Sole24Ore ricorda poi che in Italia vengono rilasciati solo 1,7 permessi di soggiorno per motivi di lavoro ogni 10 mila abitanti (contro una media UE di quasi 13 e che nel 2020 sono stati emessi solo 10 mila nuovi permessi di soggiorno per motivi di lavoro. Al di là dei proclami, è un dato di fatto che la politica migratoria italiana degli ultimi dieci anni punta – in concreto – all’opzione zero, cioè alle porte chiuse. In questo scenario, la crisi umanitaria ucraina non aspetta, né possono farlo le istituzioni europee ed italiane. Il Consiglio dell’Unione Europea ha già preso i primi provvedimenti: a chi fugge dall’Ucraina (secondo dati UNHCR (Agenzia Onu per i rifugiati) si prevedono da 2,5 a 6 milioni di persone che abbandoneranno l’Ucraina, con una stabilizzazione intorno ai 4 milioni ) sarà concessa la protezione temporanea, impregiudicato il diritto a richiedere asilo. Ciò vuol dire che i cittadini ucraini, le persone di Paesi terzi che vivevano in Ucraina e i loro familiari hanno diritto, in tutta l’Unione Europea, ad ottenere con formalità ridotte un titolo di soggiorno, tutela sanitaria e avranno immediato accesso all’alloggio, all’assistenza sociale, all’istruzione e al mercato del lavoro. E il Governo italiano deve con estrema urgenza varare una normativa ad hoc, un ulteriore decreto legge o un DPCM che attui quanto stabilito dal Consiglio UE, tenendo conto anche delle gravissime lacune che la macchina del rilascio dei permessi di soggiorno ha in Italia. Ci pare che al momento sia stata effettuata
una scelta politica implicita. Gli ucraini non hanno bisogno di visto di ingresso per entrare in UE e possono rimanere – come turisti – fino a 90 giorni: “attendiamo di capire che succede, e poi valutiamo il da farsi”. Se così fosse, si tratterebbe di una scelta contraria ai proclami di solidarietà provenienti dalla nostra politica in questi giorni. Abbiamo ormai capito che la crisi ucraina non durerà qualche settimana o qualche mese e che è impossibile che entro 90 giorni chi viveva in Ucraina possa tornare nel Paese in sicurezza. Le vie possibili da attuare con estrema urgenza sono diverse:
-Consentire il ricongiungimento familiare per i familiari delle 250 mila persone ucraine già regolarmente soggiornanti in Italia, in deroga ai requisiti vigenti e con una procedura semplificata (i tempi ordinari sono biblici). – Rilasciare un permesso di soggiorno per protezione temporanea a chi (ucraini e cittadini di Paesi terzi provenienti dall’Ucraina) non può ottenere il ricongiungimento con familiari in Italia e ai cittadini ucraini già irregolarmente presenti in Italia. – Garantire ai cittadini ucraini già residenti in Italia il rinnovo dei permessi di soggiorno, anche laddove gli stessi fossero scaduti.
Emmanuela Bertucci, legale, consulente Aduc https://immigrazione.aduc.it/ http://www.aduc.it
Ufficio stampa: 336672969 ufficiodstampa@aduc.it
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APPELLO AI CITTADINI
Per riportare la ragione e la corretta informazione anche uno può fare la differenza, quindi:
- sollecita via mail i parlamentari (in www.insiemeinazione.com trovi le loro mail e/o le loro PEC);
rilancia i documenti a quanti hai in rubrica mail e nei social;
- inFORMA sempre con il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà, facendo propri i seguenti motti: per aspera ad astra (attraverso le asperità sino alle stelle) e vitam impendere vero (dedicare la vita alla verità).